l'urlo di napoli

Napoli, verso il Forum delle Culture…

Decumani Domani….
PORTOSALVO: IL SINDACO DE MAGISTRIS PENSI ANCHE AL “PIANO DI GESTIONE” PER IL RILANCIO DEL CENTRO STORICO E DELLA CITTA’ DI NAPOLI
lunedì 10 ottobre 2011
Il Comitato di Portosalvo, autore da oltre 10 anni di mille battaglie in difesa del centro storico di Napoli, chiede al Sindaco De Magistris di cominciare ad occuparsi concretamente del rilancio del centro storico, riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità già dal lontano 1995, mediante l’applicazione del “Piano di Gestione” elaborato dalla precedente Giunta e ratificato dalla stessa Unesco nel corso della sessione del luglio scorso a Parigi.
Questo straordinario documento rappresenta infatti, secondo lo stesso Comitato di Portosalvo, il vero ed unico strumento per avviare il tanto atteso processo di recupero e rilancio del ricchissimo “giacimento” dei Beni Culturali presenti sul nostro territorio, e per riflesso di tutta la città, in termini di economia e sviluppo.
“Chiese, fontane, palazzi e monumenti di grandissimo valore storico e artistico, continuano a rimanere in un diffuso stato di abbandono e degrado tuttora e in vista del prossimo “Forum delle Culture” – dichiara il presidente del Comitato Antonio Pariante - bisognerebbe sollecitare i famosi fondi promessi dalla Regione e dal Governo per mettere mano al tanto atteso riassetto strutturale e organizzativo dei Decumani e di tutto il centro antico prima di questo grande evento.”
Intanto la prestigiosa organizzazione internazionale, preposta alla tutela e alla salvaguardia del Patrimonio dell’Umanità, ha chiesto al Comune di Napoli il (*) riscontro di tutte le cose fatte negli ultimi 15 anni (!?!) e soprattutto di quelle che intende ancora fare per la seria valorizzazione del grandissimo e prezioso “tesoro dell’arte” custodito nel ventre della nostra città….speriamo bene!!!

Paolo Chiariello:
Per due giorni nel Pd si è perso del tempo a discutere, anche con toni forti, di vecchi e nuovi, Renzi e Bersani, Guelfi e Ghibellini.
E i media, molti dei quali assai interessati, si sono appassionati alla disfida.
Abbiamo perso di vista l'essenza stessa della due giorni napoletana di un partito che aveva radunato duemila giovani che hanno parlato di futuro.
Li ho ascoltati. Erano loro i protagonisti.
Quella generazione di 20- 35enni, spessissimo laureati, inoccupati, sottoccupati, disoccupati e sfruttati prima, durante e dopo (quando accade) di entrare in un mercato del lavoro asfittico, in un Paese, questo sì, vecchio, fatto per vecchi, che protegge i vecchi e i privilegiati e chiede ai giovani sacrifici, silenzio e comprensione.
Meglio ascoltare i giovani di qualunque fede politica.
Dicono tutti le stesse cose. Cose serie.
Esperienze drammatiche vere.

Dimenticavo : una bella cosa drammaticamente normale che ho ascoltato sempre in questa manifestazione del Pd a Napoli.

Cercatelo sul web, lo trovate già, l'intervento di un ragazzo anti-eroe e normale che si chiama Peppe Pagano, l'animatore della NCO, Nuova cucina organizzata.
Ho avuto modo di conoscerlo personalmente in una delle mie tante scorrerie in quel di Casal di Principe.
Lui è un bellissimo esempio di cittadino e civismo.
Un esempio kennediano nei fatti, non a chiacchiere. Lui ogni giorno non dice ma fa qualcosa per la sua terra.....

IDROCARBURI

ritornano a mangiare
pasti svelti,qualche pane
con pezzi di formaggio
dell'acqua chiara in
bicchieri di fortuna
e’ anche pelle nera
che si affaccia su
quel basso buco che
traccia su quel volto
la stanchezza e
l’abbandono
le nuove baraccopoli
come luna park
improvvisati
lungo corsi d'acqua
brunifetori stretti
per i canali marci
nelle periferie
senza radici e senza fiori
le scuole fredde e
gli intonaci umidicci
accolgono risa
inconsapevoli
si scorge un cielo
terso,accecante e
limpidoche come
sudario candido
avvolge i nuovi
uominisenza speranza

15 marzo 2009
una poesia di
PINO DE STASIO

OPERAZIONE SCIVOLI LIBERI !

Tipo: Interessi Comuni - Cause e ideali Descrizione: OPERAZIONE SCIVOLI LIBERI ! Quante volte vi capita di constatare che automobilisti insensibili, indisciplinati e incivili hanno ostruito il varco degli scivoli destinati al passaggio delle carrozzelle? Ogni volta è un pugno allo stomaco. Ancora più forte quando ci si accorge che il vigliacco la fa franca, oppure se la cava con una semplice multa. E' arrivato il momento di dire basta a questa pratica. PROMUOVIAMO UNA CAMPAGNA PER L'INTRODUZIONE DI SANZIONI SEVERISSIME PER I TRASGRESSORI.

Giotto sotto il campanile
ha lo sguardo teso
calce bianca
sputi di sabbia
sotto i trifogli scuri
mattino caldo
allaga i piccoli orti del convento
mani sicure
di piccole suorine
spezzano sedani lattughe e rosse radici lunghe
adolescenti sbucano la' tra le stradine strette di sassi
giocosi luoghi in fuga
e' Santa Chiara
mostro tufaceo lunga piramide riparo fresco
Pasolini Santo in terra
martire sorpreso
avanza solitario tra il trecento e il quattrocento
trifora e bifora del mondo
cannocchiale capovolto
un arco appena un arco
sotto Palazzo Penne
esatto palazzotto camminamento stretto su costone duro
fronte mare
sonoro forte vento
appena un'immagine un dolly
in alta increspatura
secondi
la' che nella testa della Persa maggiorana inodore sparsa accoglie l'amato cranio
dell' abbagliato amante
ritrova poi se stesso
la testa fracassata e sanguinante
schiacciata e non compresa tra le fresche felci del giardino
ruota che oltraggia
il corpo coraggioso
ad Ostia una notte Pasolini

pino de stasio

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E si tornò al Gambrinus.....

E si tornò al Gambrinus
3.01.09 @ 3:11 pm — inserito in Politica italiana, Napoli, Campania, Informazione, Politici, Istituzioni, Polemiche7 commenti
L’anno scorso, di questi tempi, mentre la spazzatura bruciava per le strade e mentre infuriava la rivolta di Pianura, il Presidente della Repubblica fece una scelta.
Saltò la tradizionale vacanza in città e si dirottò su Capri. Dove rimase a lungo, fino a che un noioso mal di denti gli suggerì di abbandonare il clima isolano per tornare direttamente a Roma.
Ovviamente, tutti interpretarono il gesto come un modo per distanziarsi (silenziosamente) dai governanti locali. Benché — diciamolo — le cronache continue delle sue passeggiate capresi suonasse alquanto offensiva per la città alle prese con l’eterna emergenza rifiuti, più che per i governanti in questione.
Quest’anno, invece, dopo il discorso pacificatore di Capodanno (che confesso di non avere troppo apprezzato, come vedo è capitato anche a qualcun altro), siamo tornati al rito più consueto: villa Rosebery, piazza del Plebiscito, il caffè eccetera.
Però accompagnando il rito con un rinnovato monito, molto presidenziale (e suppongo rivolto anche ai medesimi governanti snobbati l’anno scorso, che sono sempre al loro posto) a restaurare la dignità della politica, la trasparenza, una cura autentica per le cose pubbliche.
Così oggi sembrano tutti contenti, salvo pochi rompiscatole come chi scrive. La quale — a costo di sembrare, o anche essere, irriverente — trova il tutto terribilmente e insopportabilmente ipocrita.
Non solo.
Le riflessioni su napoletanità versus milanesità — che pare si siano sviluppate nella tappa presidenziale di ieri presso la Fondazione Premio Napoli — mi sembrano, più ancora che ipocrite, grottesche, insostenibili.Possibile che siamo sempre fermi ai grandi vecchi (La Capria - Rosi - Ghirelli)?
Possibile che siano davvero tutti d’accordo — giovani e anziani — sul fatto che Eduardo (De Filippo), almeno quella famosa volta che invitò a fuggire dalla città, sbagliava?
Insomma.
Dovremmo restare, e sperare. Perché a Napoli ci sono anche tante cose buone (e quando mai no?) e per quanto oggi le mitiche due città (ma è sicuro che sono sempre solo due?) non abbiano più “luoghi” dove possano incontrarsi. E così via.Allora, io lo capisco pure che abbiamo tutti bisogno di attaccarci a qualcosa/qualcuno — visti i tempi cupi — ma se poi gli appigli sono praticamente solo delle proiezioni dei nostri desideri, allora tanto varrebbe appigliarsi a Quelo. Almeno si ride!

lunedì 23 febbraio 2009