sabato 20 dicembre 2008

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Il centro di Napoli tra degrado e raid
di Cristina Zagaria
Un gioco di forza. Una sfida. L'ultima moda delle notti brave dei ragazzini di Chiaia è: sollevare a mani nude le panchine in pietra e farle precipitare al suolo. Stesso gioco con i dissuasori del traffico. "Qualche giorno fa uscivo dall'ultimo spettacolo al cinema Metropolitan in via Chiaia - racconta A., un cittadino, testimone della bravata - e c'era un gruppo di sette o otto ragazzotti". Ragazzi sui 17 anni, vestiti con abiti griffati. "Parlavano in dialetto e si sono sfidati: "Vediamo chi riesce a sollevarla? Vediamo chi è il più forte"". Il signor A. all'inizio non ha capito cosa stava accadendo, ma presto i ragazzi sono passati all'azione. Si sono divisi in squadre. "Due hanno afferrato la panchina da un lato e uno più robusto si è sistemato, da solo, sul lato opposto - continua il testimone - Hanno sollevato a mani nude la base nera della panchina, tra gli applausi e le grida di approvazione degli altri, lasciandola poi piombare al suolo". La lastra si è spaccata in due, con un taglio netto.

Una sfida sfrontata e violenta tra le decine di cittadini che uscivano dal cinema. E se il signor A. ha visto i vandali in azione, un altro cittadino ha fotografato i danni, inviando poi le foto sul sito www.napoli.repubblica.it. "Ho scattato tre foto con il cellulare - racconta Luigi Romano - E quello che mi ha sorpreso è che, nel tempo che mi ci è voluto per estrarre dalla tasca il cellulare, cercare il programma delle foto e fotografare la scena da vicino, nessun passante si è fermato davanti a questo scempio. Indifferenza totale. Era desolante, a nessuno interessava la scena. Forse erano tutti preoccupati dai regali da fare o impegnati a guardare le vetrine".

Basta una passeggiata per capire in che stato è via Chiaia: due panchine spezzate a metà, una all'altezza di palazzo Cellamare e una poco prima del ponte di Chiaia e tre dissuasori del traffico divelti e abbandonati per strada. Per non parlare delle buche, degli avvallamenti, dei basoli spezzati a causa delle infiltrazioni d'acqua tra manto stradale e pietre.

"Ci vuole al più presto la videosorveglianza, contro i vandali e contro chi non rispetta i divieti anche minimi - insorge Salvatore Senese, presidente del centro Commerciale Chiaia - Di notte la strada diventa un parcheggio a cielo aperto e le macchine vanno avanti e indietro a doppio senso. Così la strada si riduce un colabrodo. Ieri proprio davanti al mio negozio una passante è caduta in una buca. Questa strada potrebbe competere con le strade dello shopping più belle d'Europa e invece grazie ai vandali e alla noncuranza della nostra amministrazione sta diventando una strada di paese". Senese vorrebbe: "L'istituzione seria e controllata dell'isola pedonale in via Chiaia".

Esasperati dal degrado della strada e dalle buche anche i commercianti di via Toledo, che ieri hanno delimitato le buche con del nastro rosso o con i bidoncini dell'immondizia, e hanno scritto dei cartelli a mano: "Grazie di tutto. Buon Natale". Anche via Toledo, infatti, è un colabrodo, tra sampietrini sconnessi e vere e proprie buche, un vero e proprio percorso ad ostacoli per la folla alle prese con lo shopping e l'acquisto degli ultimi regali di Natale.

Intanto, dopo l'ondata di maltempo, ieri, è scattata la prima operazione della protezione civile, che durerà fino a stasera, per risanare buche e piccole voragini in via Posillipo, via Manzoni, via Crispi. La polizia municipale, infine, dal primo al 19 dicembre, ha fatto ben 34 servizi (moltiplicati per i diversi turni) per buche o cattiva manutenzione delle strade, in tutta la città.
(19 dicembre 2008)